Fondare un piano consapevole di incentivi attenti alle persone è la leva che aiuta imprenditori e manager ad accrescere le proprie abilità alla guida dell’impresa.
Meno “imprenditori”, più leader al comando. E tutto questo grazie al welfare aziendale. Al vertice delle aziende che crescono è questo il grande passaggio culturale che sta segnando la svolta, ponendosi come leva di accelerazione e sviluppo sul mercato. Anche nelle realtà dimensionalmente meno strutturate.
Sì perchè per incentivi e benefit è finito il tempo di restare ai margini della strategia aziendale. Gli strumenti disponibili hanno fatto davvero passi da gigante, con soluzioni flessibili e smart che, se giocate bene, possono permettere alle imprese di riscrivere una nuova reputazione. Rendendole più attrattive e capaci di trattenere nel tempo le risorse in organico.
Ma c’è molto di più. Il welfare aziendale di nuova generazione infatti sta evolvendo nella forza silenziosa capace di influenzare e motivare le persone verso il raggiungimento di obiettivi comuni. E sempre più imprenditori-leader scelgono di introdurre benefit innovativi, consapevoli che sostenere i collaboratori sul piano umano e familiare ha un impatto positivo prima di tutto sulla coesione del team. E come conseguenza diretta di questo, sulla produttività.
Come il welfare cambia la percezione della leadership
Il manager che sa essere leader si fa ascoltare attraverso la forza della persuasione. Che sul luogo di lavoro – come nella vita – si fonda sulla capacità di essere empatico e attento alle esigenze delle persone che lo circondano.
La gestione efficace delle risorse umane richiede di comprendere difficoltà e bisogni, adottando un approccio “care to dare”: prendersi cura per far emergere il massimo potenziale. E la pianificazione di premi di risultato e incentivi, in un piano che sostenga il benessere del dipendente a tutto tondo, è il segnale più tangibile di una leadership che guarda alle persone, oltre che ai numeri.
Per tante aziende il welfare aziendale non va molto oltre il buono pasto, o si limita a rispondere agli oneri previsti dai contratti collettivi. O peggio ancora, viene visto come l’ennesima incombenza burocratica, che porta via tempo e in fondo rappresenta soltanto un costo.
Invece non è così. Perché il nuovo welfare è vera una strategia di lungo periodo, che taglia il costo del lavoro, abbatte l’imponibile fiscale ed è esentasse anche per il dipendente. Ma soprattutto genera in chi lo riceve il piacere di sentirsi nel posto giusto. Con la forza della persuasione che contraddistingue il vero leader.
L’impatto del welfare sulla fiducia e sulla motivazione dei dipendenti
Lo abbiamo detto. Misure di welfare ben strutturate aumentano il senso di appartenenza e fidelizzazione dei dipendenti, spingendoli a contribuire in modo attivo e propositivo. Quando un’azienda dimostra di prendersi cura dei bisogni dei propri dipendenti, questi infatti rispondono con una maggiore dedizione e un atteggiamento propositivo, favorendo una crescita professionale che non si limita al profitto immediato, ma punta al benessere collettivo e alla sostenibilità a lungo termine.
Il bello di tutto questo però è che è anche estremamente semplice. I benefit innovativi infatti viaggiano in digitale. E da questo punto di vista lo strumento più completo è Welbee, il portale unico del gruppo Unipol che semplifica la gestione del welfare da parte dell’azienda, permettendo al dipendente di gestirsi in modo flessibile e personalizzato l’intero ammontare dell’incentivo, compresa la parte prevista dal contratto di categoria.
Qui puoi trovare la storia di 3P Precision, impresa meccanica di Arzignano (Vicenza) che ha reso il welfare contrattuale 100% all digital grazie a Unipasetti e Welbee. LEGGI LA STORIA DI 3P PRECISION >>
Verso un modello di “leadership collaborativa”
In questo contesto, il leader diventa un promotore di coesione, puntando su una governance collaborativa che include ascolto e partecipazione. Grazie al welfare, i dipendenti sentono di poter contare su un supporto autentico e di poter parlare apertamente delle proprie necessità, sapendo di avere alle spalle una dirigenza capace di sostenerli.
Per questo l’introduzione di strumenti digitali spesso è solo il primo passo di un percorso virtuoso che spingerà l’impresa, sulla scia dei risultati ottenuti, a integrare soluzioni sempre migliori, fino ad arrivare a un piano welfare integrale, capace di affiancare a servizi, prodotti e buoni spesa, anche misure per prendersi cura della propria salute. Come ha scelto di fare Axera, la più grande azienda di telecomunicazioni del Nordest, che con l’aiuto di Unipasetti ha introdotto un programma completo di risorse per le proprie persone, perfezionabile sulla base dei feedback ricevuti anno dopo anno.
Questo è il modello di leadership destinato a consolidarsi, offrendo una visione di lavoro incentrata su equilibrio, empatia e sostegno.