Il welfare sempre più centrale nelle strategie di sviluppo industriale del Paese.
Manovra 2025, per il welfare aziendale si prevede ancora un altro anno da grande protagonista nelle strategie di sviluppo d’impresa previste dal governo. Per l’approvazione definitiva del testo ci sarà da attendere, dato che come sempre si arriverà a ridosso della fine dell’anno tra dibattiti ed emendamenti.
Ma dalle indiscrezioni già messe nero su bianco nelle prime bozze della legge di bilancio è possibile intuire diversi aspetti interessanti, relativamente al tema degli incentivi per i lavoratori.
In buona sostanza, per i fringe benefit – ossia i compensi in forma non monetaria che le aziende possono versare ai lavoratori in modo detassato da entrambe le parti – si va verso un consolidamento dell’impianto già sperimentato negli ultimi due anni, anche se non ancora strutturale.
La grande novità è che per contrastare la carenza di personale specifico, si pensa a utilizzarli anche come incentivo per incoraggiare il trasferimento dei lavoratori all’interno del territorio nazionale, con un approccio integrato che mira a migliorare non solo il benessere dei lavoratori, ma anche la competitività dei diversi tessuti produttivi locali.
I fringe benefit nel “piano casa”
Partiamo proprio dall’ultima novità. Un aspetto interessante della manovra riguarda infatti proprio l’introduzione di un “piano casa” destinato a incentivare il trasferimento di nuovi assunti nel territorio. Il governo sta considerando l’ipotesi di incrementare gli importi dei fringe benefit per i lavoratori (con reddito entro i 35mila euro) che accettano di spostare la loro residenza oltre i 100 chilometri per un contratto a tempo indeterminato.
Nel testo si parla di inserire nei fringe benefit gli affitti e le utenze, entro un limite esentasse di 5000 euro annui per i primi due anni dalla data di assunzione. Un incentivo significativo per affrontare le sfide legate all’affitto e alla vita nelle nuove città.
Dal welfare una soluzione immediata alla carenza di personale
Attraverso questa forma quindi i benefici diventano a tutti gli effetti strumenti per contrastare la carenza di personale. Il giovane che non trova le opportunità per cui ha studiato o l’azienda che fatica a trovare determinati profili hanno quindi a disposizione un elemento utile a superare i limiti “fisici” che possono essere di ostacolo al loro incontro.
Molti datori di lavoro si trovano costretti a cercare personale in zone lontane, ma il costo della vita in nuove località rappresenta un aspetto critico per i potenziali lavoratori. L’aumento dei fringe benefit potrebbe quindi rivelarsi una soluzione per attrarre nuove risorse umane.
Confermata la soglia di esenzione fiscale
In aggiunta ai nuovi incentivi, la manovra promette di confermare per il 2025 la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit, ossia la somma massima che l’impresa può riconoscere al dipendente senza imposizioni fiscali da entrambe le parti.
Per i lavoratori dipendenti, l’importo esente sarà fissato a 1.000 euro annui, come nel 2024, e ancora in netto rialzo rispetto ai circa 260 euro previsti dall’impianto base della norma. Il tetto massimo dovrebbe salire ancora a 2000 euro (come nel 2024) per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico.
Matteo Pasetti, titolare Unipasetti Welfare
«I fringe benefit si configurano ancora come uno strumento chiave nella manovra 2025 per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in evoluzione. L’adeguamento delle soglie di esenzione fiscale e l’introduzione di incentivi per i nuovi assunti potrebbero rivelarsi decisivi per stimolare l’occupazione e garantire la mobilità lavorativa, anche se la loro attuazione e gli effetti reali dovranno essere monitorati attentamente nei prossimi mesi. Ancora una volta rileviamo però la mancanza di un investimento strutturale in questa direzione: l’approccio prudente di rinnovarle anno per anno rischia di non far percepire la reale portata di queste misure».
Rendi smart i tuoi fringe benefit
Qualunque strada prenderà la nuova manovra 2025 da questo punto di vista, le imprese sanno già oggi di poter contare su uno strumento super smart per l’intera gestione dei fringe benefit, e di tutto il loro piano welfare in generale. Anche quello obbligatorio previsto dal contratto collettivo nazionale.
Si chiama Welbee, ed è il nuovissimo Welfare Provider del Gruppo Unipol. 100 per cento online, 100 per cento facile da utilizzare per gestire l’erogazione degli incentivi nel rispetto della normativa.