Renderà le tredicesime più pesanti a molti lavoratori, ma ci sono molte limitazioni al suo potenziale. Ecco perché è più intelligente valorizzarlo con un buon piano welfare.
Il Bonus Natale da 100 euro, introdotto dal Decreto Omnibus, si presenta come una misura pensata per sostenere i lavoratori dipendenti in un momento economico complesso. Ma quanto è realmente vantaggioso? Ci sono condizioni molto rigide per potervi accedere, così come le stesse modalità di calcolo potrebbero rappresentare un limite al suo potenziale.
E così in definitiva una misura pensata per dare sostegno alle famiglie in un momento delicato come la fine dell’anno rischia di avere un effetto molto più attenuato rispetto alle attese. Ecco perché la soluzione più intelligente può essere quella di integrarlo a una buona strategia di welfare aziendale. E adesso vediamo come.
Come funziona il Bonus Natale
Il Bonus Natale 2024 consiste in un’erogazione una tantum di 100 euro, che sarà corrisposta direttamente in busta paga insieme alla tredicesima mensilità. Tuttavia, non tutti i lavoratori dipendenti ne avranno diritto. Ecco i principali requisiti:
- Reddito annuo: il bonus è riservato ai lavoratori con un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro.
- Figli a carico: è necessario avere almeno un figlio fiscalmente a carico, indipendentemente dal suo status familiare (naturale, adottivo, affidato).
- Capienza fiscale: l’imposta lorda sui redditi deve superare le detrazioni fiscali spettanti, per garantire l’effettiva erogazione del bonus.
Sono inclusi lavoratori pubblici e privati, con contratto full-time, part-time, determinato o indeterminato.
Modalità di calcolo e impatto reale
L’importo di 100 euro è proporzionato al periodo lavorativo svolto nell’anno 2024. Ad esempio, un lavoratore che ha iniziato a lavorare a metà anno riceverà solo una parte del bonus. Inoltre, il mancato sgravio contributivo sulla tredicesima, previsto dalla Legge di Bilancio 2024, ridurrà il netto effettivo percepito.
In pratica, il bonus potrebbe essere in parte “assorbito” dalle trattenute previdenziali. Ciò significa che l’effettivo aumento in busta paga potrebbe risultare inferiore alle aspettative iniziali, rendendo l’aiuto meno incisivo di quanto sembri.
Perché il Bonus Natale da solo è limitato
Pur rappresentando un piccolo aiuto in un contesto di inflazione e aumento dei costi, il Bonus Natale mostra evidenti limiti:
- È circoscritto a una fascia ristretta di lavoratori.
- Ha un impatto economico ridotto, spesso insufficiente per affrontare spese significative o per garantire un miglioramento sostanziale della qualità della vita.
- È una misura temporanea, senza effetti a lungo termine sulle condizioni lavorative o sul benessere del dipendente.
Un punto di partenza per un welfare aziendale più ampio
L’introduzione del Bonus Natale potrebbe rappresentare per le aziende un’opportunità per riflettere sull’importanza di investire in piani di welfare strutturati e personalizzabili. E soprattutto pensati per essere realmente a misura di lavoratore. A differenza di strumenti una tantum, un piano di welfare aziendale offre vantaggi duraturi, tra cui:
- Sostegno alle famiglie: dai rimborsi per asili nido e scuole a buoni per attività ricreative.
- Massimizzazione dell’investimento: il contributo erogato dall’azienda è netto anche per il dipendente, senza trattenute di carattere fiscale
- Valorizzazione del dipendente: miglioramento del clima aziendale e maggiore fidelizzazione.
Integrare al bonus Natale un benefit a carico dell’azienda completamente detassato (e prezioso per abbattere gli utili di fine anno risparmiando sulla prossima dichiarazione dei redditi) può essere quindi la mossa più intelligente per aumentare la soddisfazione delle proprie risorse. E fare davvero la differenza. Tutto questo rafforzando la reputazione dell’azienda e favorendo produttività e attrattività sul mercato del lavoro.
Un buon piano è meglio
Ancora una volta il nostro consiglio è sempre quello. Gestire il welfare aziendale in modo strategico, per integrarlo a tutti gli strumenti e le misure a vantaggio del lavoratore in un unico grande modello per lo sviluppo del benessere sul luogo di lavoro.
Le aziende lungimiranti potrebbero cogliere questa occasione per sviluppare piani di welfare più completi, capaci di rispondere in modo efficace ai reali bisogni delle proprie persone. Investire nel welfare aziendale non è solo un gesto di attenzione, ma una strategia per costruire un futuro sostenibile e inclusivo, tanto per i lavoratori quanto per l’impresa.