Welfare per piccole imprese, il tuo piano in 5 step

Implementare un piano welfare aziendale per una piccola impresa… non deve essere impresa. In questa piccola guida ti spieghiamo i passaggi chiave da mettere in campo.

Il welfare aziendale è uno strumento ormai imprescindibile per le imprese di nuova generazione. E la cosa vale per realtà di qualsiasi settore e dimensione. Dei vantaggi tangibili ne abbiamo parlato ampiamente: permette all’azienda di risparmiare sul costo del lavoro e di abbattere le tasse, si prende a cuore la salute dei dipendenti, aiuta ad attrarre e trattenere talenti e soprattutto è centrale nelle nuove politiche di sviluppo in ottica ESG

Spesso però l’impresa locale meno strutturata fa i conti con l’errata convinzione che il welfare coincida con i classici buoni pasto. O al massimo con qualche concessione in più dal punto di vista della flessibilità organizzativa. 

In realtà un piano welfare aziendale per piccole imprese può essere implementato in modo molto efficace e con risultati analoghi a quelli delle realtà strutturate. Anche perché i passaggi chiave sono pochi e semplici, e in questa nostra piccola guida li esploriamo uno a uno offrendo consigli utili su come scegliere le prestazioni migliori e finanziare tali iniziative.

1 - identificare le esigenze dei dipendenti

Il primo passo cruciale è comprendere le esigenze e le preferenze dei propri dipendenti. C’è chi effettua sondaggi anonimi o organizza sessioni di brainstorming. Ma a volte basta semplicemente condividere qualche momento in compagnia del proprio team – per la pausa caffè, per la cena aziendale o a margine di una riunione – per individuare quali benefici e servizi sono più apprezzati. Considerare aspetti come assistenza sanitaria, flessibilità lavorativa, formazione e sviluppo personale può guidare nella scelta delle prestazioni da includere nel piano di welfare aziendale.

2 - Definire le priorità e le risorse disponibili

Dopo aver identificato le esigenze dei dipendenti, è importante definire quelle che coincidono con le priorità aziendali in termini organizzativi. Ci sono aziende che potrebbero voler privilegiare specifiche tutele sanitarie perché correlate all’attività lavorativa. O altre che invece potrebbero preferire investimenti su servizi assistenziali ai familiari dei lavoratori, perché interessate a saperli più sereni durante l’orario dell’attività. Strettamente connessa a queste valutazioni c’è la necessità di valutare bene le risorse finanziarie disponibili per il welfare aziendale. Questo può implicare la creazione di un budget dedicato o la ricerca di opportunità di finanziamento attraverso incentivi fiscali o partnership con fornitori di servizi.

3 - Selezione delle prestazioni e dei servizi

Una volta stabiliti i budget e le priorità, è il momento di selezionare le prestazioni e i servizi da includere nel piano di welfare aziendale. Questo potrebbe comprendere assicurazioni sanitarie, piani pensionistici, programmi di benessere fisico e mentale, servizi di assistenza all’infanzia o altri benefit personalizzati in base alle esigenze dei dipendenti. Gli strumenti a disposizione sono davvero tantissimi, per cui è molto importante informarsi bene e valutarli con attenzione per fare le scelte migliori.

4 - Comunicare il piano ai dipendenti

Un passaggio cruciale. Il migliore piano welfare aziendale perde tutta la sua efficacia se i suoi punti di forza non sono comunicati in modo chiaro e trasparente. I dipendenti devono comprendere bene i benefici offerti e dare un effettivo valore all’impegno della propria azienda. Utilizzare diversi canali di comunicazione, come incontri aziendali, newsletter, e-mail o piattaforme online, può aiutare a diffondere le informazioni in modo efficace e coinvolgere i dipendenti. È importante essere ridondanti (senza esagerare) ricordando nel tempo le opportunità. E vale sempre la regola della semplicità: più il messaggio è facile da comprendere, più è memorabile.

Un ultimo consiglio da questo punto di vista? Puntate su un welfare innovativo anche nella comunicazione. Ci sono piattaforme come la nostra Welbee che permettono di “trasferire” online tutto il welfare aziendale che conta, rendendo automatica la gestione degli incentivi e trasformandoli in moneta per l’acquisto di servizi di ogni tipo. La digitalizzazione del welfare tramite piattaforma rende inoltre molto più smart e facile da pianificare la gestione del welfare connesso agli obblighi dei diversi contratti collettivi nazionali di categoria.

5 - Valutare e adattare il piano welfare nel tempo

Infine un ultimo aspetto da non sottovalutare. Un buon piano welfare, una volta su strada richiede comunque una saltuaria manutenzione. È importante monitorare l’efficacia del nel tempo degli strumenti messi a disposizione e apportare eventuali aggiustamenti in base ai feedback dei dipendenti e ai cambiamenti nelle esigenze dell’azienda. Questo processo di valutazione continua permette all’azienda di investire dove è realmente apprezzato, garantendo che il piano rimanga rilevante e vantaggioso per tutti i soggetti coinvolti.

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