La sfide delle imprese che puntano a crescere passeranno sempre di più dalla capacità di migliorare la vita dei dipendenti. E vale anche per le Pmi.
In tre lettere, tutte le coordinate da seguire per l’impresa che punta a crescere. Parliamo dei criteri ESG (dalle iniziali di Environment, Social e Governance) ossia i parametri ambientali, sociali e di gestione complessiva con cui tutti gli attori del mercato del lavoro – aziende e istituzioni – devono cominciare a misurarsi per restare al passo con i tempi.
Se ne parla dagli anni ‘60, ma negli ultimi anni l’attenzione verso queste tre tematiche è cresciuta in modo esponenziale, sia perché le aziende riconoscono il loro impatto in termini di reputazione extra finanziaria, ma soprattutto perché sono sempre di più i contesti in cui sono considerati imprescindibili. Con ricadute che interessano tutti e un po’ a tutti i livelli.
I criteri ESG stanno orientando lo sviluppo delle grandi aziende e delle multinazionali, che però devono garantire determinati standard a tutti i livelli della filiera, influenzando quindi anche la catena di fornitori e subfornitori. Che a loro volta devono allinearsi alle stesse regole.
E sempre di più incentivi e bandi prevedono punteggi e graduatorie che premiano proprio chi ha valorizzato comportamenti virtuosi da questo punto di vista. Soprattutto se si tratta di piccole e medie imprese.
Ma da dove partire per avviare un percorso efficace lungo queste tre direzioni? Semplice. Da un buon piano welfare. Che in termini sociali e di governance in modo importante, ma è strettamente legato anche all’attenzione ambientale.
Obiettivi ESG e al Welfare
Come abbiamo detto, gli obiettivi ESG si concentrano su tre principali aree di responsabilità aziendale: ambientale (E), sociale (S) e di governance (G). Questi criteri sono diventati sempre più cruciali per gli investitori, i consumatori e gli stakeholder, poiché indicano l’impegno di un’azienda nei confronti della sostenibilità e della responsabilità sociale intese nel senso più ampio del termine.
Tuttavia, per integrare con successo gli obiettivi ESG all’interno dell’azienda, è essenziale considerare anche il benessere dei dipendenti.
L’aspetto Social dell’impresa si concretizza, ad esempio, nella qualità dell’ambiente di lavoro e in quella della catena di fornitura. E a ogni livello ci sono diverse azioni che contribuiscono ad aumentare il rating, sostenendo lo sviluppo delle risorse umane attraverso l’attenzione alla parità di genere, alla diversità e alla tutela del rapporto tra tempo di lavoro e tempo familiare. Cioè tutti aspetti che possono essere ssotenuti proprio attraverso una politica di welfare efficace e con una visione che vada ben oltre i semplici “buoni pasto”, come diciamo da tempo.
Il buon welfare aziendale è “ESG oriented”
Le politiche di welfare non sono soltanto l’insieme dei benefit per i dipendenti. Il loro impatto infatti per essere realmente efficace deve tendere a migliorare la qualità della vita dei lavoratori.
Attraverso il buon welfare l’azienda investe – abbattendo il carico fiscale e riducendo il costo del lavoro – con l’obiettivo di creare un ambiente di lavoro sicuro, sano e stimolante, dove ogni persona si sente al centro di un progetto professionale che ha a cuore la sua salute e le sue opportunità di crescita nel tempo.
I benefici tangibili dell'Integrazione tra ESG e welfare
L’adozione di politiche di welfare all’interno dell’azienda può portare quindi a numerosi benefici, che a loro volta contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi ESG. Ad esempio, investire nella salute e nel benessere dei dipendenti non solo aumenta la produttività e la soddisfazione lavorativa, ma riduce anche l’assenteismo e i costi legati alla salute.
Inoltre, promuovere la diversità e l’inclusione attraverso politiche di welfare può migliorare la reputazione aziendale, attrarre talenti e favorire un ambiente di lavoro più collaborativo e innovativo.
Esempi di welfare a supporto degli obiettivi ESG
Le imprese che vogliono sfruttare il welfare come leva per consolidare il proprio avvicinamento agli obiettivi ESG hanno tantissimi strumenti a disposizione, come:
- investimenti per il benessere psicologico dei dipendenti, in ottica di gestione dello stress (come abbiamo raccontato nel caso di Axera)
- investimenti per la salute in generale, per garantire l’accesso alle cure e alle prevenzioni mediche a lavoratori e ai loro familiari
- investimenti per sostenere le attività di formazione professionale mirata con cui accedere a processi di avanzamento di carriera
- benefit flessibili per permettere ai lavoratori che ne hanno necessità di godere di servizi di supporto familiare
- incentivi per gli spostamenti sostenibili casa-lavoro, in ottica di riduzione delle emissioni
Il tuo piano welfare ESG inizia da qui
In sintesi, le politiche di welfare svolgono un ruolo fondamentale nell’integrazione degli obiettivi ESG all’interno delle aziende. E questo, come abbiamo accennato, vale anche e soprattutto per le Pmi, il cui ambito operativo è fortemente legato al territorio in cui l’impresa è nata e si è evoluta.
Investire nel benessere dei dipendenti, ma con una visione chiara, diventa quindi ancora più fondamentale. Perché migliora la qualità della vita lavorativa, dimostra un impegno concreto verso la sostenibilità sociale e accresce l’immagine aziendale di fronte alle istituzioni, ai partner commerciali, ai clienti e agli stessi lavoratori attuali o potenziali.
Attraverso politiche di welfare efficaci, le aziende locali possono non solo migliorare la propria attrattività, ma anche contribuire positivamente alla società nel suo complesso, creando valore a lungo termine per tutti. E per sapere come fare, basta chiedere a noi.
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